Approccio complesso e sistemico della medicina.
Perugia sala Sant’Anna 26 settembre 2015
INTRODUZIONE AI LAVORI DEL CONVEGNO:” VERSO UNA MEDICINA COMPLESSA,SISTEMICA,ECOLOGICA.UNA RIFLESSIONE SULL’EVOLUZIONE DELLA MEDICINA.
Perché una medicina complessa, sistemica ed ecologica?
I Servizi Sanitari dei paesi occidentali sono a rischio di implosione. L’invecchiamento della popolazione con il carico di patologia cronica che comporta comorbosità e altissimi costi gestionali, lo sviluppo della tecnologia medica e dell’informatica applicata, la multietnia, un nuovo concetto di salute sono problematiche che impongono una rivisitazione dei modelli di pensiero, di paradigma da cui poi progettare la medicina e l’assistenza sanitaria. non ci possiamo più permettere sprechi di risorse economiche, risorse umane e tanti altri sprechi che derivano da un procedere a compartimenti stagno, ognuno per la propria strada curando un paziente come se fosse un’isola senza contatti con il proprio ambiente, la propria socialità e psichicità. Ecco che pertanto dovranno essere riprogettati i modelli del prendersi cura sia nel territorio che nell’ospedale. Quali sono al momento le risposte che vediamo: cronic care modelnel territorio con la nascita delle Case della Salute e delle Unità di Cure Primarie. Ospedali progettati sull’intensità di cura, ma questi saranno solo dei contenitori molto approssimativi se prima non verrà fatto un salto di metodo, un salto epistemologico, e per fare questo, siamo di fatto obbligati a ragionare in termini di complessità, di sistema e vedremo perché anche in termini ecologici.
Mi sia permesso di poter allargare il panorama della riflessione, superando per il momento l’orizzonte medico e sanitario per ragionare in termini più ampi e più planetari.
Il periodo storico che stiamo vivendo sta sperimentando una crisi profonda. Il nostro pianeta è messo in situazione critica da quelli che sono i problemi cruciali, ne elenco qualcuno: inquinamento dell’ambiente, l’approvvigionamento dell’energia, la migrazione biblica dei popoli che però seguitano ad essere studiati separatamente e non si prova a vederli come problemi sistemici, interconnessi e interdipendenti e questo perché? Come hanno ben evidenziato Capra e Luisi nel poderoso “Vita e Natura una visione sistemica ” questo dipende” soprattutto da una crisi di percezione, una percezione della realtà oramai obsoleta ed inadeguata. Si deve pertanto cambiare percezione e infatti l’avanguardia della scienza contemporanea non vede più l’universo come una macchina composta da tanti componenti……ma una rete di configurazioni di relazioni inseparabili…La concezione del corpo umano come macchina e della mente, come entità separata viene rimpiazzata da un’altra idea che non vede solo il cervello, ma anche il sistema immunitario, i tessuti e persino ogni cellula come un sistema cognitivo vivente”.
Una concezione pertanto complessa nell’accezione etimologica ( da complector) che vuol dire legata, che unisce, congiunge.
Allo stesso tempo anche sistemica in quanto studia le relazioni, le configurazioni e i contesti, ma allo stesso tempo anche ecologica.
Anche qui per capire bene dobbiamo rifarci al significato originario della parola ecologia che è la scienza che studia le relazioni fra gli organismi e l’ambiente a 360 gradi: relazioni fra organismi della stessa specie, di diverse specie, con l’ambiente. Ecologica però nel senso di ecologia profonda come l’ha delineata per primo il filosofo ed alpinista norvegese Arne Naess che distinse un’ecologia superficiale: un’ecologia che prevede al centro l’essere umano che manipola la natura a suo uso e consumo e pertanto deve quasi inventare una scienza per la limitazione dei danni. L’ecologia profonda, invece, prevede la natura come obiettivo in quanto tutti gli esseri sono “sfaccettature di una singola realtà in svolgimento e nessuna specie vivente può beneficiare maggiormente del particolare diritto di vivere e riprodursi più di qualsiasi altre specie“. Questo concetto rimanda ovviamente anche ad una dimensione spirituale e quasi metafisica che però, non mi interessa approfondire in questa occasione. Quello che mi interessa enfatizzare, invece, sono soprattutto le conseguenze pratiche ed operative che derivano da questo cambiamento di paradigma che colloca l’uomo all’interno della natura affermando una empatia relazionale, non più quindi una gerarchia verticale, ma una rete che tende a spingere verso una autorealizzazione e autoconsapevolezza…..in pratica ad un empowerment,ed è questo il vero concetto del prendersi cura in un’ottica di medicina moderna.
Ecco quindi il senso per noi degli attributi: complessa, sistemica e ecologica della medicina
Mi piace concludere questa mia breve introduzione richiamando alla memoria il primo scritto sistemico e ecologico della letteratura italiana. E ‘una poesia e allo stesso tempo una preghiera che è una lode a Dio, un inno alla vita e a tutta la natura.
Mi piace ricordare che la nostra amata Umbria gli ha dato i natali.